Estate senza fili

Estate senza fili

Estate senza fili

Esperienze per giocare e apprendere con metodo fuori dagli schemi

Sono ormai due anni che bambini e ragazzi frequentano le scuole a singhiozzo, con una modalità a distanza che purtroppo non colma lacune preesistenti e non permette un’interazione efficace tra insegnante e alunni.

In particolare, sono i più piccoli a risentire di più della privazione di spazi sociali in presenza, in cui condividere esperienze e conoscenze.

L’approccio dell’ “imparare facendo” è ormai riconosciuto come efficace e adeguato soprattutto per i bambini delle scuole primarie.
Il Centro Senza Fili ha progettato percorsi estivi che sappiano coniugare aspetti ludici, come la psicomotricità e i laboratori manuali creativi, a percorsi di studio mirati per elaborare strategie di apprendimento che rinforzino abilità utili alla didattica.

Dopo un confronto con le famiglie che già frequentano il nostro centro, abbiamo immaginato azioni e proposte diversificate in base a specifiche necessità.

Crediamo che i nostri percorsi dedicati all’infanzia siano anche un supporto per la famiglia che, oltre ad essere affaticata dalle restrizioni legate all’emergenza sanitaria, trova con difficoltà proposte estive adeguate a specifici bisogni.

L’importanza e l’urgenza di un recupero della dimensione sociale passa anche dalla presenza sul territorio, passa dell’essere un interlocutore pronto a dare risposte; dall’esserci anche in maniera proattiva e protettiva.

Ci concentriamo da una parte su servizi che sostengono le famiglie e le situazioni di vulnerabilità, offrendo soluzioni domiciliari e individuali; ma d’altra parte intendiamo promuovere anche attività da svolgere in piccoli gruppi, rispettando i protocolli sanitari, in modo che la cultura della socialità diventi strumento di crescita e di arricchimento interpersonale, aspetto indispensabile della fase evolutiva.

Esserci vuol dire essere accanto alle famiglie del territorio, attraverso incontri dedicati al ruolo del genitore. Obiettivo è supportare le famiglie in un momento così delicato in cui il passaggio da una situazione di isolamento a una di convivenza con il virus può allarmare, a causa delle difficoltà che ragazzi e ragazze potrebbero affrontare.

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