Disabilità: quando l’inclusione passa attraverso l’arte

Disabilità: quando l’inclusione passa attraverso l’arte

Disabilità: quando l’inclusione passa attraverso l’arte

Disabilità: verso una maggiore inclusione

Il concetto di disabilità ha subito nel tempo una profonda revisione, sia dal punto di vista scientifico che culturale e sociale. In questo percorso è stata fondamentale la Convenzione delle Nazioni Unite del 2006. La Convenzione, infatti, ha ridefinito gli standard del linguaggio che utilizziamo per parlare di disabilità e ha determinato un cambio di prospettiva nel modo di guardare alla disabilità.

Nonostante ci sia stato nel tempo un lavoro di risignificazione sul concetto di disabilità, ancora oggi ci sono molti stigmi. In alcune situazioni il discorso sociale si concentra sui limiti piuttosto che sulle potenzialità delle persone con disabilità.

L’arte per abbattere le barriere

L’arte è uno degli strumenti che, come esseri umani, ci aiuta a capire noi stessi e gli altri, favorendo un canale di dialogo. Il linguaggio artistico può essere considerato come mezzo universale di comunicazione tra tutti gli esseri umani. Questo perché, riverberando soggettivamente, può fungere da mediatore nel processo di costruzione e ricostruzione dei significati. Attraverso l’utilizzo delle arti grafico-pittoriche, del teatro, del cinema, della musica, è quindi possibile abbattere quelle barriere che impediscono alle persone con disabilità di manifestare le proprie potenzialità. L’arte infatti può essere uno strumento di terapia, espressione intima della propria individualità, ma anche di dimostrazione sociale e politica.

Artisti con disabilità: vedere le opportunità

Sono molti gli/le artisti/e che hanno utilizzato la propria disabilità come punto di partenza per la creazione delle proprie opere. L’esempio forse più famoso è quello di Frida Kahlo. A seguito di un grave incidente, la pittrice messicana si è ritrovata ad affrontare un lungo periodo a letto. È in questa circostanza che ha iniziato a dipingere, producendo un’ampia serie di autoritratti. Nel periodo di immobilità Frida Khalo ha trovato un nuovo modo per esprimersi, un canale comunicativo per lei inedito.

Un altro esempio, dell’epoca contemporanea, è quello di Simona Atzori. Si tratta di una pittrice e ballerina nata senza braccia a causa di una malformazione congenita. L’artista crea le sue opere tenendo i pennelli con i piedi e si racconta attraverso la danza.

Le professioniste e i professionisti del Centro Senza Fili accompagnano giovani e adulti con disabilità nel proprio percorso attraverso assistenza a domicilio e servizi di consulenza e supporto. Il Centro Senza Fili organizza inoltre laboratori rivolti a ragazzi con disabilità, con la possibilità di fruirne anche online.

Per ulteriori informazioni, chiamaci. Siamo a tua disposizione: tel. 051 5285122

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