
Anoressia maschile
Anoressia maschile e femminile: analogie e differenze
Molto spesso l’anoressia viene definita come “malattia femminile”. Se è vero che l’incidenza della patologia è prevalente sulle donne, è necessario essere consapevoli che il disturbo colpisce anche pazienti di genere maschile. I casi di anoressia maschile sono, infatti, in aumento.
I campanelli d’allarme dell’anoressia, così come le modalità di diagnosi, le cause, la severità del disturbo, il trattamento e l’esito della sindrome, sono indistinti per i generi. Vi sono, però, degli elementi che differiscono a seconda del genere; tra questi:
- l’età: l’esordio del disturbo nei pazienti maschi si colloca intorno ai 19 anni, quindi in età più tardiva rispetto a quella delle pazienti;
- le diagnosi tardive: le équipe mediche riconoscono più difficilmente la presenza di un disturbo alimentare in un ragazzo, e diventa così più complesso riuscire a intervenire tempestivamente;
- l’orientamento sessuale: se per l’anoressia femminile una causa frequente di sviluppo della patologia è l’idea di bellezza estetica, per l’anoressia maschile è piuttosto la non accettazione della propria sessualità;
- la maggiore capacità nella gestione degli impulsi.
Che cos’è l’ “anoressia inversa”
Mentre le ragazze perdono peso attraverso l’uso di lassativi e diuretici, i maschi spendono le loro energie praticando intensa attività fisica. Tendono quindi a trascorrere la maggior parte del loro tempo in palestra, concentrandosi sugli allenamenti in maniera compulsiva. È in questo caso che si parla di anoressia inversa: l’obiettivo diventa l’aumento della propria massa muscolare e l’eliminazione totale della massa grassa.
I soggetti che soffrono di anoressia inversa, chiamata anche vigoressia, percepiscono sé stessi sempre come troppo magri, gracili, poco muscolosi; capita frequentemente che questi soggetti passino molto tempo di fronte allo specchio per valutare il proprio sviluppo muscolare. Secondo i canoni egemonici, un bel fisico maschile conta la presenza di tanti muscoli; secondo questa visione, quindi, i ragazzi e gli adulti si dovrebbero concentrare sulla definizione di tutta la muscolatura corporea.
Trattamenti e terapia per l’anoressia maschile
Ad oggi non esistono centri o percorsi dedicati esclusivamente ai pazienti maschili, proprio perché l’anoressia è spesso considerata una ‘patologia femminile’ – gli stessi dati relativi ai casi di genere maschile sono rari. A rinforzare la tesi dell’anoressia come patologia femminile vi è la difficoltà che i ragazzi manifestano quando dovrebbero riconoscere di soffrire di anoressia; nel caso in cui lo facessero, comunque, restano titubanti rispetto all’avanzamento di richieste di aiuto.
È importante che i genitori prestino attenzione all’approccio che i propri figli hanno con l’alimentazione, con lo sport e con l’immagine di sé. Se si dovessero notare cambiamenti rapidi e/o sospetti, è opportuno rivolgersi a uno/una specialista.
Le e gli specialisti del Centro Senza Fili sono a disposizione per accompagnare adolescenti e adulti nei percorsi legati ai disturbi alimentari. A seconda delle esigenze si valuteranno l’approccio psicoterapeutico e le azioni di supporto più adeguate.
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